Chiesa di San Martino d'Albaro

Categoria (tipo).

Edificio di culto.

[modifica]

Denominazione.

Chiesa di San Martino d'Albaro.

[modifica]

Denominazione originale.

In passato è stata conosciuta come San Martino “de hercule”, “de yrco”, “de Irchis” o “degli Archi”

[modifica]

Ubicazione

[modifica]

Circoscrizione.

VIII Municipio Medio Levante - San Martino.

[modifica]

Indirizzo.

Via Silvio Lagustena, 35.

[modifica]

Telefono.

0103777775

[modifica]

E-mail.

parrocchia_sanmartino@fastwebnet.it oppure info@sanmartinodalbaro.it

[modifica]

Indirizzo Web.

http://www.sanmartinodalbaro.it/ (il sito, in data 12 novembre 2009 è risultato essere non ancora ultimato)

 

[modifica]

Notizie storiche

[modifica]

Secolo.

XII

[modifica]

Frazione di secolo (inizio, prima metà, seconda metà...).

Prima metà del XII secolo.

[modifica]

Data (fondazione).

Stando ad alcune fonti storiche dei registri parrocchiali la chiesa viene citata in un registro del 1006, notizie più certe si hanno dal Registro Arcivescovile del 1143.

[modifica]

Attività (uso attuale).

Edificio di culto regolarmente aperto al pubblico.

[modifica]

Uso storico.

Edificio di culto, nel 1747 la chiesa fu trasformata per un breve periodo in alloggiamento delle truppe austriache.

[modifica]

Annotazioni/Descrizione

STORIA.

La chiesa è citata in documenti parrocchiali nel 1006, la ritroviamo poi in un Registro Arcivescovile del 1143 e ancora, secondo il Cambiaso è pieve risalente al secolo V; il 18 settembre 1359 risulta chiesa collegiata, e fin dal 4 marzo 1207 ha un proprio ospedale. Nel secolo XVII perchè in rovina e insufficiente, viene ricostruita e ampliata (1614), nel 1747 diventa, temporaneamente, alloggiamento di truppe austriache. Nel 1846 la chiesa fu allungata di otto metri, e dieci anni dopo viene arricchita di pitture e dorature; all'inizio del '900 furono costruiti un nuovo coro e una nuova ampia abside circolare, la chiesa fu consacrata il 14 dicembre 1963, anno della inaugurazione d'un nuovo altar maggiore marmoreo. A S. Martino d'Albaro ricevettero il battesimo personaggi illustri: Giovanna Maria Battista Solimani (1688-1758), Domenico Giuseppe Gentile, Vescovo di Savona (1776-1804), il pittore Valerio (Valeriano) Castello, che vi ha sepoltura insieme con il padre Bernardo.


STRUTTURA ARCHITETTONICA.

  • ESTERNI

La facciata in passato era caratterizzara da un unico ingresso peceduto da un piccolo atrio sorretto da pilastri e collegato a livello della strada da due brevi rampe laterali, compariva anche un San Martino di Giuseppe Isola. L'esterno, così come gli interni sono stati completamente ricostruiti nel 1614 in forme molto più vicine a quella attuale; nel 1846 si volle prolungare la chiesa e quindi si distrusse la facciata preesistente. Oggi l'esterno si presenta in stile neoclassica, la facciata è di colore rosa, scandita da lesene e conclusa con un timpano triangolare, sopra l'ingresso principale una lapide ricora i lavori di ampliamento del 1846.

  • INTERNI

Originariamente la struttura era semplice e disadorna, aveva infatti un'unica navata coperta da volta a botte, collegata da un ampio arcone alla zona del presbiterio, non vi era transetto, e cinque archi poco profondi racchiudevano gli altari. Oggi della chiesa originale, come già detto, non rimane nulla, la forma attuale è stata data dalla ricostruzione del 1614; la chiesa si presenta come un'ampia aula ad unica navata coperta da volta a botte, senza trasetto e con 11 altari minori ai lati della navata. Nel 1963 è stato sostituito l'altare maggiore con un nuovo altare marmoreo, e sono stati ristrutturati quelli laterali.

Le decorazioni della chiesa sono state fatte quasi completamente da Bernardo Castello e dal figlio Valerio; il padre nel 1619 ricevette in giuspatronato una cappella nella chiesa, dedicata poi all'Annunziata, dove volle far costruire la tomba per se e per i familiari, 3 anni dopo egli dipingeva San Martino e il povero sulla volta della navata. Valerio Castello opera affrescando la lunetta con la Madonna, San Domenico e Santa Rosa, e l'Assunzione della Vergine sull'arcone del presbiterio, suoi sono anche i quattro evangelisti nel presbiterio, ridipinti in seguito. Nella tribuna distrutta nella ricostruzione dell'abside vi era anche una Gloria d'angeli di uno dei Carlone, ma le fonti non specificano se Giovanni o Giovan Battista, l'abside fu ornato nel '900 da un moderno affresco del senese Alessandro Franchi. Nel complesso la decorazione appare dispersiva a causa della grandezza dell'aula, le pitture appaiono episodiche emergenze decorative completamente slegate le une dalle altre; l'impressione di non compiuto viene anche dalla mancanza di ornati pittorici e di inquadrature, solo nell'800 vengono ornate le superfici con finte decorazioni marmoree che in seguito vengono cancellate. La chiesa nel 1747 fu momentaneamente trasformata in alloggio per le truppe austriache, questo, e gli ampliamenti ottocenteschi hanno impoverito il patrimonio artistico non di poco, gli altari sono stati rimossi e smembrati alla fine del ‘900.

  • GLI ALTARI MINORI

La prime due cappelle di ogni lato non presentano alcun interesse artistico perchè costruite dopo l'ampliamento del 1846.

La terza cappella a destra invece è dedicata alla Madonna del Rosario, è ornato di marmi policromi e nella nicchia è collocata la Madonna del Rosario con il Bambino, l'arcata intorno all'altare è ornata di 15 piccole tele ad olio eseguite da Bernardo Castello, e fra le tante compaiono: la Visitazione, la Nascita di Gesù, la Flagellazione e la Crocifissione, e nella lunetta in cima Valerio affrescò la Madonna del Rosario con San Domenico e Santa Rosa da Lima.

La quarta cappella a destra in origine, dedicata al martire San Restituto e in seguito a San Giuseppe, è stata smantellata nell'Ottocento per cui ci è sconosciuta la provenienza della tela della Morte di San Giuseppe.

Nella quinta cappella a destra troviamo una tela del Martirio di Santa Apollonia, opera di Giovan Battista Dellepiane, mentre sull'arco ci 9 quadri con scene della vita della santa, praticamente illeggibili, attribuiti in passato a Valerio Castello.

La quinta cappella a destra è quella che Bernardo Castello ebbe in giuspatronato, egli stesso vi dipinse un'Annunciazione.

La terza cappella a sinistra è composta da un altare di marmo e una statua lignea della Madonna del Carmine della prima metà del Settecento.

Nella quarta cappella a sinistra, originariamente dedicata a Sant'Antonio da Padova e ornata da una tela di Giovan Battista Dellepiane, troviamo una Vergine Addolorata, dono dei Sauli, in origine collocata sull'altare maggiore.

Nella quinta cappella a sinistra nel 1746 fu apposto un modesto dipinto raffigurante Sant'Antonio e Sant'Isidoro; anche qui troviamo nove scomparti affrescati con varie storie bibliche.

Nel presbiterio troviamo un altare di recente fattura (1963) sormontato da un Crocifisso ligneo di scuola genovese del XIII secolo; nella parte dell'abside troviamo una tela attribuita a Gerolamo Brusco raffigurante San Martino al cospetto di Valentiniano.

[modifica]

Note

  • Il giorno 11 novembre 2007 la comunità di San Martino d'Albaro ha festeggiato il millenario della fondazione con una Santa Messa, celebrata dal Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Gnova e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
  • Il parroco di San Martino d'Albaro porta il titolo di "Abate di Santa Maria della Vittoria" in Libiola, località vicina a Sestri Levante, in seguito alla richiesta portata dal generale Luigi Bernabò Brea e confermata dal decreto dall'Arcivescovo Edoardo Pulciano in data 17 gennaio 1907.
  • Il giorno 14 Novembre 2009 la parrocchia inaugurerà i locali del nuovo oratorio chiamato "fra le case".

[modifica]

Bibliografia

Touring Club Italiano - Guida d'Italia, LIGURIA. Mondadori 2008

"Chiesa di San Martino d'Albaro" a cura di Lauro Magnani. Guide di Genova - Sagep editrice 1976

(Ulteriori informazioni ed osservazioni sono state rilevate in loco)

[modifica]

Sitografia

www.diocesi.genova.it

www.wikipedia.com

Ultimo aggiornamento 26 Ottobre 2022