Categoria (tipo)
Edificio museale
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Denominazione
Museo d'arte orientale Edoardo Chiossone
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Ubicazione
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Indirizzo:
Villetta Di Negro Piazzale Mazzini, 4
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Telefono:
010/542285
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Indirizzo Web:
www.museochiossonegenova.it (http://www.museochiossonegenova.it)
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Utilizzazioni
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Attività (uso attuale):
Museo
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Uso storico:
Nell'area ora occupata dal museo sorgeva l'antica villa neoclassica del marchese Gian Carlo Di Negro (1769-1857. Villa privata fino al 1873 successivamente Museo di Storia Naturale, dal 1912 Museo Archeologico con annessioni nel 1935 di collezioni di Etnografia e del Costume. Rasa al suolo dal bombardamento navale anglo-americano del 1942. Il parco comunale omonimo che circondava la villa, ed ora il museo, è stato creato ai primi del secolo XIX dal marchese Di Negro. Dal 1948 sede del Museo Chiossone.
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Annotazioni/Descrizione
Il Museo d’Arte Orientale racchiude una delle più importanti collezioni di arte orientale in Europa e in Italia. Vi è conservata l’intera collezione del pittore e incisore Edoardo Chiossone, nativo di Arenzano, visse parecchi anni in Giappone dirigendo l’Officina imperiale di carte e valori di Tokyo. Grazie alla sua preparazione e competenza ed alla stima personale che riscuoteva presso l’elite politica e culturale nipponica divenne un appassionato raccoglitore e conoscitore d’arte giapponese. Raccolse un’importante collezione di circa centocinquantamila pezzi, donata successivamente al Comune di Genova, a seguito della trasformazione che portò al dissesto finanziario di molte famiglie aristocratiche, che misero in vendita oggetti gelosamente custoditi da secoli, di cui Chiassone fece incetta. L’incisore lasciò nel suo testamento le collezioni alla città di Genova dove giunsero nel 1899. Questo patrimonio di circa 20.000 pezzi, mai smembrato né diviso, comprende tutti i settori delle arti figurative e decorative quali ad esempio pitture, stampe policrome e libri illustrati, sculture e suppellettili liturgiche buddhiste, reperti archeologici, oggettistica in bronzo, monete, lacche, porcellane, smalti cloisonné, maschere teatrali, armature e armi, strumenti musicali, costumi e tessuti e complementi di abbigliamento sia maschile che femminile. manufatti vennero riordinati e allestiti in pubblico museo al terzo piano del Palazzo dell'Accademia Ligustica di Belle Arti a cura di Alfredo Luxoro (1859-1918). Il Museo d'Arte Giapponese “Edoardo Chiossone”, così chiamato al tempo, venne inaugurato da Vittorio Emanuele III Re d'Italia il 30 ottobre 1905 e rimase in quella sede fino al 1942. Causa lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, l'intero patrimonio venne imballato e sfollato in luogo sicuro a spese del Comune di Genova, che in virtù di una clausola testamentaria ne divenne proprietario effettivo. Per adempiere alle condizioni del testamento il Comune di Genova deliberò la progettazione e costruzione di un edificio apposito, quale sede stabile e definitiva del Museo. Questo provvedimento fa del Museo Chiossone il primo museo italiano appositamente deliberato e costruito nel periodo postbellico a spese e cura di un'amministrazione pubblica. La progettazione fu affidata all'architetto Mario Labò (1884-1961) e il luogo prescelto fu quello dell'antica villa del marchese Gian Carlo Di Negro (1769-1857), abbattuta dai bombardamenti navali durante la guerra. L'allestimento espositivo fu affidato nel 1967 all'ingegnere Luciano Grossi Bianchi, che lo progettò e realizzò in coppia con Giuliano Fabretti, direttore del Museo Chiossone dal 1956 al 1990, e Caterina Marcenaro, Direttore del Settore Belle Arti del Comune di Genova. Il Museo venne inaugurato il 7 maggio 1971, da allora è sempre stato aperto regolarmente al pubblico e ha mantenuto lo stesso allestimento fino al Febbraio 1998, quando l'esposizione è stata completamente rinnovata in occasione del centenario dalla scomparsa di Edoardo Chiossone. All'interno del museo la collezione è suddivisa in otto gallerie e composta da svariati oggetti: armature giapponesi del XVI secolo, paraventi dipinti della scuola Tosa, pitture e stampe giapponesi del periodo Ukyoe, sciabole, specchi in bronzo di arte giapponese e coreana, porcellane e ceramiche cinesi, fermagli lignei, maschere teatrali, sculture in bronzo provenienti dalla Cina dal Tibet e dalla Birmania. Nel sottopiano si trova una sala per mostre didattiche e il resto del piano è occupato dai depositi. Dal 1997 il Museo partecipa a programmi di cooperazione scientifica e culturali organizzati da Japan Foundation e dall'Istituto Nazionale Giapponese per la Ricerca sui Beni Culturali, entrambi impegnati nel settore della tutela, del restauro e della conservazione delle opere d'arte. Il Museo Chiossone beneficia inoltre di finanziamenti elargiti dalla Fondazione Sumitomo, attiva anch'essa nel settore.
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Bibliografia
Beretta Lia e Takashi Uemura, Chiossone inedito "Il testamento originale e il primo Museo Chiossone", Tokyo, Associazione Choyokai, 2004.
Failla Donatella, Il Museo “Edoardo Chiossone” un tesoro d'arte giapponese nel cuore di Genova
Failla Donatella, “La conservazione dei dipinti giapponesi: tecniche di montaggio tradizionali e restauri innovativi”, in Progetto Restauro, Padova, numero 28, novembre 2003.
Frabetti Giuliano, Museo d'Arte Orientale Edoardo Chiossone, Genova, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma, 1993.
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Compilazione
Nome compilatore:Frignani Clelia (2010) - Manuela Serando, Gioia Quicquaro, Diana Marcello, Barbara Cadei (2009)
Data: 2009
Nome revisore: Gabriele Lo Nostro, Antonie Wiedemann
Responsabile: Prof.ssa Maurizia Migliorini