San Teodoro

Quartiere di San Teodoro

Quartiere di San Teodoro

ircoscrizione:

Municipio II Centro Ovest

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Descrizione

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San Teodoro, che prende il nome dall'antica abbazia costruita sulla scogliera ed ora scomparsa, è un quartiere posto in prossimità del terminal traghetti, nella zona del porto, a breve distanza dalla Torre della Lanterna.

Può essere considerato un quartiere di Genova che fa da tramite con il centro della città e le delegazioni di ponente, prima fra tutte Sampierdarena, con la quale è inglobata nella Circoscrizione Centro Ovest.

Attualmente San Teodoro è delimitato, a ponente, dall'inizio di Via Milano, nella zona a mare, e da Via Mura degli Angeli, nella zona a monte.

La parte centrale è formata, nella parte bassa da Piazza Di Negro, da Via Buozzi e da Via di Fassolo, mentre verso la collina troviamo Via Venezia, Via Bologna, Via Vesuvio e tante altre vie che si arrampicano fino a raggiungere la zona di Granarolo che chiude il confine nella zona a nord.

A levante, la fine di Via Adua segna il limite della zona a mare di San Teodoro, mentre poco più a monte il confine è Piazza del Principe.

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Storia

Il quartiere nel secolo scorso

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Il quartiere nel secolo scorso

Vista dal basso sull'antico quartiere

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Vista dal basso sull'antico quartiere

Il sestiere di San Teodoro ha origine assai antiche, poiché esso prese corpo attorno alla chiesetta omonima di cui si hanno notizie fin dal 1100 e in origine inglobava, prima della recente divisione amministrativa del territorio cittadino in circoscrizioni, l'abitato di Oregina e la zona limitrofa del Lagaccio . In quel tempo il sestiere era abitato da poche famiglie che vivevano esclusivamente dei proventi della pesca. La chiesetta di San Teodoro era stata eretta in riva al mare ed affidata alle cure dei Padri Mortariensi. La presenza civile in quell’angolo di Liguria si rafforzò poi successivamente con la creazione di altri organismi, come la chiesa di San Benigno del 1132, situata sulla collina soprastante la spiaggia. L’attuale Via Venezia era una lunga salita su cui transitavano le carovane di muli che trasportavano le merci lungo la dorsale appenninica verso il Piemonte e la Lombardia.

Il secolo successivo vedeva altri importanti sviluppi civili in quella zona: nel 1507 veniva costruita la “Briglia”, la torre difensiva e di segnalazione che negli anni Quaranta di quello stesso secolo verrà sostituira dall’attuale Lanterna. Più tardi, nella zona a monte, iniziava la costruzione del palazzo Di Negro, l’ancora esistente Villa Rosazza. Per l’ormai consolidato sestiere di S. Teodoro un’importante tappa sulla via del suo ulteriore sviluppo fu quella che lo vide incluso nell’ambito delle zone cittadine con la costruzione seicentesca della nuova cinta muraria. La relativa sicurezza di cui veniva a godere la zona determinava l’allargamento dello scalo portuale genovese con estensione fino al capo della Lanterna. Si realizzava così, con un lavoro gigantesco durato molti decenni, il cosiddetto “Molo Nuovo”. Mentre le strutture portuali andavano ad occupare tutta la zona antistante la marina, la parte che si affacciava su di essa si popolava di una ininterrotta fila di palazzi signorili, che si andavano ad affiancare alla preesistente villa Di Negro. Così, con il ‘700 il sestiere di S. Teodoro assumeva la sua conformazione definitiva, molto simile all’attuale. Nel 1777 popolavano la zona 3181 abitanti.

Vista dall'alto sull'odierno quartiere

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Vista dall'alto sull'odierno quartiere

L’Ottocento fu un secolo decisivo, per il quartiere di San Teodoro. Denso di avvenimenti vari e imprevedibili, si aprì con la visita di Napoleone che giunto per una visita alla città di alcuni giorni, sbarcò al capo della Lanterna – davanti all’insenatura di San Teodoro – il 30 giugno 1805 con la moglie Giuseppina ed un nutrito seguito. Sul sagrato della Chiesa di San Teodoro, Napoleone ricevette gli omaggi delle autorità ecclesiastiche cittadine e le chiavi della città, e continuò con il soggiorno di Papa Pio VII nella ex villa Di Negro una decina di anni dopo. Poi, con il 1815, la strada che passava tra le case e il porto – l’attuale via Milano – venne resa carrozzabile sotto la direzione dell’architetto Carlo Barbino. Intanto con il 1837 gli abitanti erano saliti a 7000 e le case a 527. In quel tempo fu creata la linea Ferroviaria Genova Torino iniziata nel 1840 e inaugurata nel 1853. Quell’opera, che si sviluppava nella zona a monte, parallelamente alla strada carrozzabile e alle attrezzature portuali, rivoluzionò non poco la struttura residenziale di tutta la parte bassa collinare. Oltre alla residua parte verde che era rimasta alla ville signorili, si dovettero sacrificare anche alcune antiche istituzioni: l’oratorio di N.S. del Rosario e i conventi di San Lazzaro e di San Benigno dei quali oggi non rimane più nulla. Non solo, ma la nuova impostazione urbanistica della zona determinava una sostanziale precarietà della stessa chiesa di San Teodoro , stretta tra le crescenti strutture portuali e i debordanti traffici sulla carreggiata stradale antistante l’ingresso. L’edificio perciò fu soppresso e fu ricostruito nel luogo dove si trova attualmente. Un ulteriore sviluppo alla residenzialità della zona avveniva alla fine degli anni Ottanta, quando Raffaele De Ferrari completava la sua generosa opera a favore dello scalo genovese facendo costruire alcuni palazzi da assegnare in affitto gratuito ai lavoratori portuali, lunga la nuova ed ancora semideserta via Venezia.

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Monumenti di rilievo

Santuario di San Francesco da Paola

Chiesa di San Rocco

Chiesa di San Teodoro

Villa Rosazza

Lanterna di Genova

Palazzo del Principe

 

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Bibliografia

  • A. Castruccio - M. Lamponi - T. Tuvo, "Genova e paesi circostanti - Come eravamo", Guido Montani Editore, Genova;
  • F. Caraceni Poleggi, "Genova - Guida Sagep", Sagep Editrice, 1989

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Sitografia

Ultimo aggiornamento 26 Ottobre 2022