Piazza Fontane Marose
La zona, posta presso la cinta muraria della metà del 1500, venne risistemata con la realizzazione di Strada Nuova della quale ne diverrà presto la piazza, lo sbocco principale.
Proprio sullo spazio creato sorgevano già diversi palazzi tra i quali Palazzo dei Marmi (1445-1459) e Palazzo Interiano Pallavicino (1567).
Ulteriori modifiche saranno poi apportate dall'architetto Carlo Barabino nel 1863, che vide la scomparsa del Fonte Moroso, la fonte d’acqua che diede il nome alla piazza.
Le Guide
Anonimo, Descrizione della città di Genova da un anonimo del 1818
L’Anonimo fornisce per questa Piazza pochissime informazioni: «non merita al certo tal nome per la sua irregolarità ed angustia, trovasi però a formare un gran punto di prospettiva per i grandiosi palazzi da’ quali è attorniata» .
Federico Alizeri, 1875
Per questa splendida piazza, che si apre sulla Via Aurea genovese, Alizeri illustra un regresso storico piuttosto complicato, legato all’importanza che l’acqua ha sempre avuto per le comunità. A detta dell’avvocato, il nome della Piazza, è cambiato più volte nel corso dei secoli, ma in qualche modo è stato sempre legato alla fonte scoperta nel 1206 e resa utilizzabile con lavori di bonifica nel 1427.
Interessante leggere che, pochi anni prima della stesura della “Guida illustrativa del cittadino e del forastiero per la città di Genova e sue adiacenze”, fosse presente, fin dal 1558, per volere dei Padri del Comune, una fontana, opera che Alizeri attribuisce a Galeazzo Alessi: «Sospettammo […] ch’ella nascesse figliuola all’Alessio: e poiché il sospettare s’è vòlto quasi in certezza, non sia chi mi accusi di vanità s’io continuo la lode e la fama d’un bel monumento quantunque distrutto»
Bibliografia Guide
- Alizeri Federico, Guida illustrativa del cittadino e del forastiero per la città di Genova e sue adiacenze, Bologna, Forni Editore, 1972 pag. 214
- Poleggi Ennio e Poleggi Fiorella (Presentazione, ricerca iconografica e note a cura di), Descrizione della città di Genova da un anonimo del 1818, Genova, Sagep, 1969 pag. 161