Struttura architettonica
Il palazzo fu commissionato da Nicola di Tomaso degli Spinola di Luccoli, su progetto dell’architetto Giovanni Battista Castello (il Bergamasco). Suo sembra essere anche il progetto per la facciata, realizzata da Andrea Aprile da Caraona, nonché il disegno per il portale, eseguito da Giacomo Ponsello e Pompeo Bianchi (1560).
PROPRIETARI - Tomaso Spinola, Negrone, Tobia Spinola, Squarciafico, Saoli, Spinola Cantalupo, Pessagno.
- Esterno
La facciata, commissionata da Luca Negrone nel 1574, appena acquistato l’edificio, è caratterizzata da bugnato liscio fino al primo piano nobile e decorato dal secondo piano nobile e lungo i due mezzanini. Ricchissima è la decorazione a stucco, che dà origine a cornici, fregi, mascheroni, figure maschili e femminili. Nei riquadri trovano posto alcune divinità. Ai lati del portale centrale due figure femminili sostengono il timpano.
- Interno
Affreschi di Luca Cambiaso e di Andrea e Ottavio Semino. Nell'atrio, al di sotto dell'arco centrale, trova posto l’affresco con “Andromeda/ Angelica legata alla rupe”. Sulla volta di ingresso alla scala troviamo poi “Andromeda accoglie Perseo liberatore/ Angelica accoglie Ruggiero liberatore”. Nel ballatoio del primo piano nobile è raffigurato il “Ratto di Proserpina” della bottega dei Semino. Nel riquadro centrale della volta del salone troviamo invece “Clelia e le compagne che fuggono dal campo di Porsenna”. Il grande affresco è ripreso integralmente da un’incisione di Pierre Milan, da Giulio Romano. Della bottega dei Semino è il grande affresco nel riquadro centrale della volta del salone al secondo piano nobile, che raffigura “Le truppe di Carlo V attraversano l’Elba”. Il dipinto, che occupa tutto il soffitto, rappresenta l’avvenimento storico della battaglia di Mühlberg in cui, il 24 aprile 1547, fu fatto prigioniero Giovanni Federico di Sassonia, che sembra si debba identificare con il personaggio a destra che, deposte le armi, si inginocchia davanti a Carlo V. Del Cambiaso è infine la sala “del Parnaso”, nella cui volta è raffigurato un “eroe di fronte ad Apollo in Parnaso”
Curiosità
Il palazzo è stato realizzato utilizzando come modello un disegno di Raffaello.
Le Guide
Carlo Giuseppe Ratti, 1780
Per quanto riguarda questo edificio, sito in Salita di Santa Caterina, Carlo Giuseppe Ratti fornisce una concisa descrizione: «Palazzo del Sig. Niccolò Spinola Cantalupo, la cui facciata è ornata di serj bellissimi stucchi con disegno d’Andrea Semino, e della bella porta in marmo d’egregio ornamento se ne ignora l’autore. Ella è cosa degna d’esser veduta, e considerata. Dello stesso Semino è la pittura dell’Olimpia nel portico, e tutte le altre della sala, similmente ornata di belli stucchi. Il Parnaso però nella volta della stanza contigua è opera ben degna di Luca Cambiaso»
Anonimo, Descrizione della città di Genova da un anonimo del 1818
Il Palazzo è situato in Salita Santa Caterina al civico numero 3, l’Anonimo, che lo inserisce all’interno del Quartiere del Molo, scrive: «di gustosi affreschi decorato. Nel portico ha Andromeda ignuda esposta al mostro; egualmente nella volta sopra l’ingresso alla scala la stessa, che riceve Perseo suo liberatore. Al primo giro è pure altra medaglia con l’istesso soggetto, ma in altra circostanza. All’ingresso al primo appartamento sopra la porta il ratto di Proserpina. Questo poi nella Sala ha pure la volta dipinta con un trionfo di Dee, ed altre stanze, lavori tutti dei fratelli Semino»
Federico Alizeri, 1846
Palazzo Pessagno, venne edificato da Giovan Battista Castello per Tomaso Spinola, successivamente, quando venne acquistato, da Luca Negrone il prospetto del palazzo e i due piani nobili, vennero riccamente decorati.
Federico Alizeri, nel Manuale del 1846, inizia così la sua descrizione: «La facciata di questo palazzo e fregiata di graziosi stucchi eseguiti con disegno di Andrea Semino di cui son pure le storie mitologiche dipinte sopra la medesima. [...] Della porta in marmo si ignora l’autore, ma dallo stile potrebbesi congetturare che di questa ancora porgesse il disegno di Semino suddetto.
[…] Luca Cambiaso nella volta d’un primo salotto dipinse Apollo colle Muse, e un soggetto sconosciuto in un secondo»
Federico Alizeri, 1875
Situato al civico 3 di Salita Santa Caterina fu fondato, a metà del XVI secolo, per volere di Tommaso Spinola, ma fu Luca Negrone a deciderne l’aspetto decorativo, soprattutto quello della facciata che viene definito da Alizeri «follia non credibile, se come a’ dì nostri dovea il passeggero islogarsi del collo e d’ogni osso per solo adocchiarne l’altezza»
Bibliografia
A.M. Parodi (a cura di), "Guida ai palazzi dei Rolli di Genova", Genova, Carige, 2007
Parma. E (a cura di), "La pittura in Liguria. Il Cinquecento", Genova, Carige, 1999
Bibliografia Guide
- Alizeri Federico, (Attribuito a) Manuale del forestiere per la città di Genova, Genova, 1846 pag. 364
- Alizeri Federico, Guida illustrativa del cittadino e del forastiero per la città di Genova e sue adiacenze, Bologna, Forni Editore, 1972 pag. 231
- Poleggi Ennio e Poleggi Fiorella (Presentazione, ricerca iconografica e note a cura di), Descrizione della città di Genova da un anonimo del 1818, Genova, Sagep, 1969 pag. 215
- Ratti Carlo Giuseppe, Istruzione di quanto può vedersi di più bello in Genova in pittura scultura et architettura autore Carlo Giuseppe Ratti pittor genovese, Genova, Ivone Gravier, 1780, pag. 292-293